Scritto da Federica Bruno il 02/12/2016 alle ore 15:22:17

Gilmore Girls: serie tv o libro?

Spettatori o lettori? Il Revival di Gilmore Girls ci ha fatto cambiare vestito e ci ha cucito addosso un nuovo abito, senza chiederci il permesso, facendoci cambiare pelle all’improvviso. Nell’arco delle stagioni precedenti i riferimenti ai libri sono stati sempre presenti, tra cui troviamo grandi classici della letteratura internazionale: Hemingway, Shakespeare, Tolstoy, Voltaire, Dante, Márquez, Dostoevskij, Austen, Cervantes, Dumas, Fitzgerald, Eco, Kafka e tanti altri. Un numero non esiguo, ma che è stato saggiamente  mescolato al cadenzato ritmo dei dialoghi. Ciò che lo spettatore non si aspettava era che l’intera storia fosse in realtà frutto di un libro. La domanda è: si tratta di una serie tv in un libro o di un libro in una serie tv? Difficile a dirsi. 

Questa nuova angolazione ci fa capire quanto l’architettura della trama sia stata ben strutturata; il medias res iniziale; le vite di tre generazioni a confronto attraverso cui si scoprono similitudini e differenze; la dualità del ruolo di madre/amica di Lorelai, che incarna la donna indistruttibile che solo attraverso questo revival riesce a tirare fuori le sue paure e la sua fragilità; gli strani personaggi grotteschi di Stars Hollow, che sembra essere una città incantata sospesa fuori dal tempo e dal mondo; gli amori, le delusioni e la crescita delle due protagoniste che infine si ritrovano di nuovo al punto di partenza per chiudere un cerchio, ancora una volta insieme. 

Questa serie tv potrebbe essere paragonata ai libri di Gabriel García Márquez per la sua circolarità: il lettore potrebbe iniziare il suo cammino in qualsiasi punto della narrazione, senza perdersi e ritrovando sempre il fil rouge di quella trama che ci riporta ancora una volta sugli scalini di quel porticato, che è stato il punto fermo delle vite delle Gilmore Girls, il loro confessionale, “il loro posto nel mondo”

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