Scritto da Federica Bruno il 14/11/2016 alle ore 21:08:51

Elogio alla traduzione

La domanda che vi pongo, miei cari lettori, è: che ruolo ha la traduzione? L'interscambio tra i popoli è stato il motore propulsore che ha permesso alla traduzione di avere un ruolo sempre più predominante. Fin dalle origini, richiamando quello che è un mito che vive tra realtà e leggenda, la Torre di Babele ci insegna che uomini che fino a quel momento avevano condiviso il medesimo linguaggio vennero separati affinché potessero realizzare altrove ciò che avevano imparato, perché siamo uomini ed è nostro destino essere spinti verso nuovi concepibili mondi. Questa storia, come altre, ci insegna come sia importante l'individualizzazione, come ogni lingua e cultura abbia il suo peso specifico in quel calderone che chiamiamo mondo. Un mondo a cui apparteniamo tutti ed indistintamente, ma ognuno con la propria storia e la traduzione rappresenta uno strumento necessario ed indispensabile per comprendere appieno l'altro. Vorrei ora che vi fermaste un attimo a riflettere su quanto la nostra vita sia permeata dalla traduzione: in qualsiasi parte del mondo voi siate, state leggendo questo articolo ed allo stesso tempo la vostra mente sta decodificando un testo. Ebbene, potrà sembrarvi strano, ma anche questa è traduzione! L'essere umano impara a tradurre il mondo che lo circonda fin dai primi attimi della propria esistenza, poiché la traduzione è un linguaggio innato nel nostro DNA, è poi con la crescita che si decide se affinare o meno questa abilità. Si tratta di una spinta che proviene dal nostro animo e della nostra voglia di comprendere appieno il mondo. Tradurre significa arricchirsi di nuovi significati, spalancare la propria mente verso una nuova terra vergine inesplorata, tuffarsi in un mare che non è il nostro. Ciò che permette questo nuovo viaggio di scoperta di sé sono le lingue, che fungono da ponte tra due estremi. Attraverso ogni lingua scopriamo un pezzo del nostro puzzle, del nostro io che si sdoppia e si moltiplica. La traduzione diventa, quindi, un modo per completare noi stessi. 

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