Trentacinque anni, “ennesima” storia d’amore fallita, innumerevoli progetti sfumati e una vaga e cupa certezza per il futuro: questa è la vita di Mattia, protagonista e narratore interno di “Come una canzone” di Luca Giachi.
“Appena laureato avevo la sensazione che tutto mi fosse possibile, adesso è come se mi sentissi a metà strada. Spesso mi sento in colpa perché penso di perdere troppo tempo dietro a cause perse come suonare. Come se non me lo potessi più permettere. Sento come un peso, come se mi dovessi uniformare a un certo modo di pensare”.
Il romanzo, pubblicato nel 2016 da Hacca Edizioni, si divora in poche ore, complice lo stile lineare, conciso e sobrio che dà forma a una storia trascinante e fotografa la condizione di disagio che pervade la nostra generazione.
“Mattia tu attrai disagio intorno a te”.
Mattia fa l’architetto nello studio dello zio, un lavoro che non ha scelto, distante da sé e che non lo soddisfa.
“Certe volte mi sembra di avere una doppia vita, una che comincia quando entro nello studio di mio zio e la seconda che inizia intorno alle sei, quando accendo il motorino per andare via dallo studio”.
Mentre si “crogiola nel dolore” per essersi lasciato con Elena, decide di riprendere a suonare riunendo il vecchio gruppo con cui anni prima faceva musica originale, roba “per disadattati”, che lo rendeva parte di “una sorta di setta per sfigati accaniti di cause perse in partenza”.
In una Roma che si tinge di colori diversi assecondando le stagioni, Mattia, Andrea e i fratelli Matilde, Marco e Angela, tornano a suonare insieme. Ognuno di loro reduce da una guerra che li ha sconfitti e che oggi li fa sentire “a metà strada tra quello che non sei più e quello che vorresti essere”.
Intanto la musica ci accompagna costantemente nella lettura, nelle vite dei personaggi, per i quali rappresenta caldo rifugio ma a volte si trasforma in una spietata condanna.
Il gruppo ricomincia a provare con una nuova cantante, Letizia. Una voce cristallina ma senza espressività, una ragazza problematica che “produce malessere” e che a Mattia inizia a piacere “come quelle cose a cui neanche pensi perché sei impegnato” fino a ritrovarsene innamorato.
“Furono momenti pieni d’intensità. Un coinvolgimento totale da parte sua e mia. Mentre sentivo la sua lingua nella mia bocca pensai che avrei voluto aprire una libreria a Centocelle e tenerla aperta solo per noi due. Avremmo pensato tutto il tempo a fare l’amore e quando non facevamo l’amore le avrei letto a voce alta tutti i romanzi che voleva che leggessi”.
Letizia, sfuggente ed enigmatica, mette in crisi il protagonista che inizia a guardarsi indietro per capire chi è davvero diventato e che fine ha fatto quello che un tempo voleva essere.
Mattia intravede in lei un coraggio e una speranza che ora in lui sono affievoliti: nonostante lei sia otto anni più giovane e nonostante il peso di serie difficoltà familiari e personali, fa di tutto per fuggire da un lavoro insoddisfacente e seguire i propri progetti. Letizia è ancora in cammino alla ricerca di qualcosa, mentre lui sembra aver smesso, anche se ancora non l’ha capito.
“Come una canzone” racconta di vite irrisolte e instabili, di “carriere orizzontali” in un Paese che non offre opportunità valide, e questa incertezza infetta tutti gli aspetti della vita rendendoci “vinili graffiati” che riescono a riprodurre solo una parte delle melodie che contengono.